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Redentore a Venezia

La festa del Redentore si tiene ogni terza domenica di luglio ed è ricca di solenni momenti religiosi.

Ma il clou è il sabato notte: con un inimitabile Bacino San Marco a fare da sfondo, giochi di luce e di riflessi animano un florilegio di colori che pervadono le guglie, le cupole e i campanili della città. Al termine del week-end si tiene la tradizionale regata su gondole.

Il motivo storico che ha determinato questa ricorrenza è stata la peste che colpì Venezia intorno al 1575: allora la città Serenissima era altamente popolata e la malattia ridusse la popolazione di un terzo.
La reazione di quella che allora era ancora una delle città più potenti dell’Occidente fu la delibera che il Doge pronunciasse il voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore. Inoltre, ogni anno successivo, la città di Venezia avrebbe reso onore alla basilica, nel giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio. Ad un anno circa dalla delibera, il 13 luglio 1577, la pestilenza fu dichiarata debellata e si festeggiò questa la liberazione la terza domenica del mese di luglio, con una festa che fosse al contempo solenne e popolare.
0704-venezia-010Ancora oggi è una celebrazione sentita: la tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca.

In barca si consuma una cena a base di piatti della tradizione veneziana, in attesa dello spettacolo pirotecnico, che inizia alle ore 23.30 e dura fino a mezzanotte inoltrata. Quindi le barche tornano lentamente verso casa oppure puntano, come vuole la tradizione, verso il Lido di Venezia, in attesa dell’alba.

Inoltre per consentire l’afflusso diretto alla basilica del Redentore viene allestito un ponte provvisorio su barche (lungo ben 330 metri) che attraversa il canale della Giudecca.
Si tratta di uno spettacolo unico: la superficie dell’acqua è letteralmente brulicante di migliaia di luci e di barche.

L’aspetto del Tempio del Redentore si deve alla genialità e all’arte di Andrea Palladio a cui fu affidato il compito della progettazione. Il Tempio fu ultimato e consacrato nel 1592 a soli 15 anni dalla posa della prima pietra!

 
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